I grani antichi siciliani
Manuale tecnico per il riconoscimento delle varietà locali dei frumenti siciliani
Gianfranco Venora – Sebastiano Blangiforti
Nel suo viaggio millenario il frumento ha incontrato una tappa fondamentale: la Sicilia. Nel corso dei secoli si è fissato in cinquanta varietà ben precise che hanno contribuito a costruire l’identità dell’isola: i famosi Grani Antichi. Un libro che, tra geografia e storia, ricostruisce la loro vicenda. Un manuale che si rivolge ai contadini, ai semplici amatori, ai consumatori consapevoli e a tutti coloro che hanno a cuore una storia che parte da lontano.
Con le presentazioni di Umberto Anastasi, Bonetta dell’Oglio, Giovanni Galesi, Paolo Guarnaccia e Alfio Spina.
Autore: Gianfranco Venora e Sebastiano Blangiforti
Editore: Le Fate
Pagine: 196
Anno: 2017
ISBN-13: 978-88-940976-6-5
€ 20,00
Acquistando il libro assieme al cofanetto "I FRUMENTI SICILIANI" di U. De Cillis il prezzo dei due voluni è di € 35,00 (escluso spese di spedizione) - contattare: info@granicoltura.it
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“I grani antichi siciliani” - il primo manuale tecnico per il riconoscimento delle varietà locali dei frumenti siciliani, l’ultimo volume prodotto dalla Casa Editrice “Le Fate” di Ragusa, scritto da Gianfranco Venora e Sebastiano Blangiforti, ricercatori della Stazione Sperimentali di Granicoltura per la Sicilia, è un importante contributo alla valorizzazione di un patrimonio culturale e alimentare unico, che ha fatto e fa della Sicilia il crocevia naturale di una nuova rivoluzione, di un nuovo modo di intendere il cibo.
Il libro si compone di due parti: la prima più argomentativa nella quale gli autori tracciano per grandi linee il viaggio millenario del frumento, approdato già alcuni millenni fa in Sicilia, dove nel corso dei secoli si è fissato in cinquanta varietà ben precise che hanno contribuito a costruire l’identità dell’isola. La vicenda dei cosiddetti grani antichi è ricostruita nel libro, tra geografia e storia, linguistica e curiosità. La seconda parte, solo un po’ più tecnica, si rivolge ai contadini (“i veri custodi di questo patrimonio”), ai semplici amatori, ai consumatori consapevoli e a tutti coloro che hanno a cuore una storia che parte da lontano. Cinquanta schede corredate da testi esplicativi, foto a colori e mappe lo rendono un testo pratico da consultare, accurato nell’edizione e, volendo, spiccatamente interattivo: i contenuti più squisitamente tecnici sono comunque consultabili e scaricabili attraverso un codice QR.
Un libro che, al di là delle mode del momento, cerca di fissare alcuni punti fermi nella conoscenza dei grani antichi siciliani e costruire un ponte tra la tradizione del passato e le sfide del futuro perché, come scrivono nella loro presentazione i professori del Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente dell’Università di Catania, Umberto Anastasi e Paolo Guarnaccia, “disponiamo ancora di un patrimonio genetico di straordinario valore scientifico e culturale, la cui ricchezza non ha eguali, attraverso il quale potremo fronteggiare la sfida dell’incertezza climatica conservando quella combinazione unica di molecole (nutrienti, bioattivi, aromi) che fa di un piccolo chicco uno scrigno che racchiude una grande complessità in evoluzione, da consegnare alle future generazioni”. |